La prevenzione della pelle

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Quante cose si possono prevenire in ambito di dermatologia? Tante, davvero tante. Partendo dalle più comuni: secchezza della pelle, invecchiamento, melanomi, carcinomi, cheloidi dipesi da cicatrici, macchie della pelle e molto altro.

Quello che sicuramente direbbe ogni dermatologo che un controllo periodico della propria pelle sia la migliore soluzione. Perché?

 

Prima di qualsiasi trattamento dermatologico o estetico i pazienti vengono sottoposti ad analisi computerizzata della propria pelle mediante un sistema avanzato ed altamente tecnologico.

Questo sistema computerizzato è in grado acquisire fotografie di altissima qualità in modo da poter analizzare la tua pelle utilizzando immagini multi-spettrali con sei tipologie di analisi che riguardano la salute e l’aspetto della tua pelle.

In questo modo siamo in grado di quantificare la pigmentazione della pelle, le macchie superficiali e profonde come il melasma, anche se non visibili ad occhio nudo, le dimensioni dei pori, la texture e la trama della pelle, la presenza di sostanze come le porfirine, segno di cute grassa seborroica e di presenza di batteri (in particolare quello responsabile dell’acne), macchie solari, danni da luce (generalmente danni da sole), il tono e le rughe, anche sottili e leggere.

 

 

È segno di responsabilità

La pelle ricopre tutto il nostro corpo e lo protegge. Ci permette di stare a contatto con gli agenti esterni, mantiene regolare la temperatura, è impermeabile e molto altro.

Tutto ciò può incidere alla nascita di tumori: alcuni perfettamente guaribili, altri difficili da curare.

È importante quindi esserne a conoscenza ed affidarsi a dei professionisti per una corretta diagnosi.

Esistono varie forme di tumori:
  • Carcinoma basocellulare
  • Carcinoma spinocellulare
  • Cheratosi attinica
  • Melanoma

Argomenti discussi

I carcinomi:

La pelle è formata da diversi tipi di cellule: i melanociti, con il compito di produrre melanina, e i cheratinociti.

I cheratinociti dello strato più esterno della pelle sono detti cellule squamose e se si trasformano in un tumore, prendono il nome di carcinoma spinocellulare. I cheratinociti sotto for stratto più profondo della pelle sono invece chiamati cellule basali e possono trasformarsi in carcinomi basocellulari. Entrambi sono tumori cutanei, e non melanomi, che invece “nascono” dai melanociti.

È possibile ridurre il rischio di comparsa di cheratosi attiniche riducendo al minimo l’esposizione al sole e proteggendo la pelle dai raggi ultravioletti (UV).

La cheratosi attinica o solare, è una macchia ruvida e squamosa che si forma sulla cute dopo anni di esposizione al sole. Si trova più comunemente su viso, labbra, orecchie, mani, avambracci, cuoio capelluto o collo.

La cheratosi attinica si allarga lentamente e, comunemente, non provoca altri disturbi. Le macchie impiegano anni a crescere e compaiono per la prima volta nelle persone con più di 40 anni.

Una piccola percentuale di lesioni da cheratosi attinica con il tempo può trasformarsi in cancro della pelle.

 

il Melanoma:

I melanociti fanno parte, insieme ai cheratinociti, dell’epidermide e hanno il compito di produrre melanina, un pigmento che ci protegge dagli effetti dannosi dei raggi solari. In condizioni normali i melanociti se raggruppati in una colorazione scura noti si creano i nevi.

Le cause predisponenti sono per lo più sconosciute anche se la prevalenza del melanoma in alcune parti del mondo (in particolare in Australia) sembrerebbe correlare l’esposizione solare e il fototipo ad un elevato rischio per il melanoma cutaneo. L’esposizione eccessiva alla luce ultravioletta, che arriva fino a noi sotto forma di raggi UVA e UVB è principalmente veicolata dai raggi del sole. Esporsi troppo al sole rappresenta un pericolo, perché può danneggiare il DNA delle cellule della pelle e innescare la trasformazione tumorale. È importante ricordare che anche le lampade e i lettini solari sono sorgenti di raggi ultravioletti e devono quindi essere utilizzati con estrema attenzione e senza abusarne. Altri fattori di rischio noti sono l’insufficienza del sistema immunitario (dovuta, per esempio, a precedenti chemioterapie o a trapianti) e alcune malattie ereditarie (per esempio lo xeroderma pigmentoso, nel quale il DNA non riesce a riparare i danni causati dalle radiazioni).

Il rischio aumenta anche nelle persone con lentiggini o con molti nei, in quelle con occhi, capelli e pelle chiara e in quelle che hanno un parente stretto colpito da questo tumore o che hanno avuto un precedente melanoma cutaneo. Il 20-30% dei melanomi insorge da nevi esistenti mentre il 70-80% si manifesta su pelle dall’aspetto normale. I melanomi sono presenti in molte forme, dimensioni e colori differenti.

Le tipologie di Melanoma:

Le varianti di melanoma sono: melanoma a diffusione superficiale (il più comune); lentigo maligna; melanomaacrale lentigginoso; melanoma nodulare. Rilevare il melanoma in una fase iniziale è cruciale; la diagnosi precoce può aumentare notevolmente le possibilità di cura. La maggior parte dei nevi, delle macchie marroni e delle escrescenze sulla pelle sono innocue, ma non sempre.

Le prime lettere dell’alfabeto ABCDE e il segno del brutto anatroccolo possono aiutarti a rilevare il melanoma. A sta per asimmetria. B sta per bordo. C sta per colore. D sta per Diametro. E sta per Evoluzione. Il brutto anatroccolo è un altro segnale di allarme del melanoma. La maggior parte dei nevi normali sul tuo corpo si assomigliano, mentre i melanomi si distinguono come brutti anatroccoli in confronto. Ciò evidenzia l’importanza non solo di controllare le irregolarità, ma anche di confrontare qualsiasi punto insolito con i nevi circostanti per determinare se sembrano diversi dagli altri.

Le terapie in generale:

La chirurgia è di solito il trattamento di prima scelta per il melanoma localizzato. L’asportazione del neo sospetto è il primo passo per ottenere la diagnosi. Normalmente dopo l’asportazione del melanoma primario e l’esame istologico si esegue un secondo intervento di ampliamento della prima asportazione di cute attorno alla cicatrice e, quando indicato, anche di simultanea ricerca del linfonodo sentinella. In caso di metastasi ai linfonodi locoregionali, la chirurgia resta il trattamento di prima scelta.

Terapia farmacologica:

Le terapie a base di farmaci impiegate per il trattamento del melanoma in fase avanzata comprendono la terapia mirata a bersaglio molecolare, l’immunoterapia e, in caso di fallimento di tutte le possibilità offerte da questi nuovi approcci terapeutici, anche la classica chemioterapia.

 

La radioterapia:

La sensibilità delle cellule del melanoma alle radiazioni è molto variabile. L’impiego della radioterapia è consigliato in presenza di metastasi cerebrali, di lesioni ossee sintomatiche o a rischio di frattura, oppure a scopo palliativo.

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